03/10/2012
Nazionale
Pubblichiamo l’articolo apparso il 2 ottobre sul quotidiano on-line Affari Italiani in tema di collaborazione del Notariato italiano con la task force voluta dall’amministrazione Obama che si occupa dei problemi legati alla gestione delle identità digitali allo scopo di prevenire le frodi elettroniche, legate anche al mercato immobiliare:
“Per prevenire le frodi informatiche, anche legate al mercato immobiliare, gli americani hanno deciso di avvalersi della competenza dei notai italiani. Skill preziose negli States dove le frodi elettroniche e immobiliari sono molto più frequenti e pericolose che in Italia. Eliana Morandi, notaio che esercita a Rovereto (Trentino Alto Adige) e che fa parte del gruppo di lavoro voluto dalla Casa Bianca, racconta ad Affaritaliani.it i motivi di questa collaborazione. Un caso di eccellenza made in Italy all’estero".
"Negli Usa esiste una task force americana organizzata dall’ABA, che sta per American Bar Association, che è la potentissima associazione degli avvocati statunitensi che possiede anche il diritto di veto sui candidati alla presidenza. L’ABA, su indicazione dell’amministrazione Obama, ha formato un gruppo di lavoro che si occupa dei problemi legati alla gestione delle identità informatiche. Negli Usa, infatti, le frodi elettroniche sono molto più frequenti e pericolose che da noi. A questo gruppo aderisce e collabora anche il Notariato italiano".
Perché?
"Perché noi italiani, in particolare, abbiamo raggiunto dei risultati notevoli in questo campo e siamo molto avanti in termini di sicurezza informatica".
Un ruolo fondamentale nel prevenire frodi come quella legata ai mutui subprime scoppiata nel 2007 negli Stati Uniti…
"Esatto. In America, nel concedere mutui e nel vendere prodotti strutturati ad essi legati, le banche erano in profondo conflitto d’interesse. Mancava una qualsiasi autorità terza imparziale che controllasse. Questo ha fatto sì che gli istituti di credito potessero veicolare questi prodotti finanziari come solidissimi. La presenza del notaio, che è un esperto legale che controlla in maniera imparziale, evita tutta una serie di problemi legati al conflitto d’interesse o alle frodi cartacee o informatiche. Noi notai, con la nostra firma digitale che inviamo, possiamo assicurare all’Agenzia delle Entrate e del Territorio la veridicità di quei dati che andranno poi a modificare il registro immobiliare. Una banca dati che è pubblica. Proprio lì dove hanno agito le frodi".
E quindi?
"Ciò non accade negli Stati Uniti, dove non avviene questo controllo. Qualunque persona può mandare un menù che modifica il registro pubblico. E’ potuto accadere così che nel 2008 William Shermann, giornalista del Daily News, ha venduto l’Empire State Building in soli 90 minuti, dimostrando che il sistema statunitense non era efficiente. Noi notai facciamo da trait d’union fra la massa delle persone che stipulano i contratti e il registro immobiliare. Un trust framework contro la spersonalizzazione dei contratti, terreno fertile per le frodi d’identità informatica e immobiliari. Vengono così ridotti notevolmete i rischi".
Nazionale
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