Più di 4 italiani su 10 pensano che nell’ultimo decennio il mondo sia diventato un posto peggiore in cui vivere e lo stesso vale guardando dentro casa nostra, all’Italia. In questo scenario disincantato, il Terzo Settore è l’unico soggetto che la maggioranza degli italiani (quasi due terzi) vede concretamente impegnato nella costruzione di una società migliore. L’impegno civile (ambientale, sociale, culturale) è riconosciuto da una larghissima maggioranza come fattore decisivo nella costruzione di una società migliore, ma gli italiani pensano che per migliorare il mondo serva anche la solidarietà: dando sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%). Il 21% del campione, corrispondente a 5.5 milioni di italiani (over 50), ha già previsto un lascito solidale nel suo testamento o è orientato a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% vs 27 nel 2022). Promossa la comunicazione: le campagne dedicate ai lasciti solidali piacciono a 7 italiani su 10.
I risultati della ricerca sono stati presentati oggi a Roma, presso Palazzo Merulana, nell’ambito dell’evento organizzato dal Comitato, con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato, in occasione della Giornata internazionale del Lascito Solidale (13 settembre).
L’evento di quest’anno celebra anche un anniversario speciale per il Comitato, nato nel 2013 per opera di 6 Organizzazioni promotrici; negli anni l’ente è cresciuto sempre di più, coinvolgendo il mondo del Non Profit in importanti attività di studio del settore, di informazione e di sensibilizzazione, fino all’attuale assetto che conta 28 aderenti: AIL, AISM, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Fondazione Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Airalzh – Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, Aiuto alla Chiesa che Soffre, Amref, Associazione Luca Coscioni, CBM Italia, Centro Benedetta d’Intino, Comitato Italiano per l’UNICEF Fondazione ETS, COOPI – Cooperazione Internazionale, Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Fondazione Humanitas per la Ricerca, Fondazione Mission Bambini, Fondazione Operation Smile Italia ETS, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, Fondazione Progetto Arca, Fondazione Telethon ETS, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Smile House Fondazione ETS, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS, Università Campus Bio-Medico, VIDAS.
TESTAMENTO SOLIDALE: SEMPRE PIÙ UNA QUESTIONE “DI FAMIGLIA”
Il 21% del campione degli over 50, ovvero 5,5 milioni di italiani, hanno già previsto un lascito solidale o sono orientati a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% vs 27 nel 2022) e restano stabili quelli sfavorevoli (45%). La famiglia è la grande protagonista della scelta: 7 italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (erano il 64% nel 2022) e solo il 16% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo. Anche tra chi non pensa di fare un lascito solidale, più che l’egoismo, il deterrente è l’incertezza del futuro: il 32% teme di sottrarre risorse al futuro degli eredi e il 28% è preoccupato per la precarietà lavorativa di figli e nipoti.
“In Italia a fare testamento, rispetto ad altri Paesi del mondo, è una percentuale più ristretta di persone. In particolare, solo una minoranza, 5 milioni e mezzo di persone, dichiara di aver previsto un lascito solidale nel proprio testamento o di essere orientato a farlo – dichiara Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro – Eppure qualcosa si muove, stiamo assistendo ad un vero e proprio cambiamento culturale e possiamo dire che la generosità degli italiani non si è fermata neanche davanti agli eventi di questi ultimi 10 anni, nel corso dei quali il Comitato ha accompagnato l’opinione pubblica in un percorso di conoscenza e consapevolezza sullo strumento del lascito solidale, di cui oggi vediamo i frutti. Le campagne che abbiamo promosso hanno dissodato un terreno che sembrava inizialmente più ‘refrattario’, questo possiamo dircelo con soddisfazione guardando al decennio passato. Quanto al futuro, siamo consapevoli che ancora c’è del lavoro da fare, per superare qualche pregiudizio e diffondere sempre di più la cultura della solidarietà e del lascito”.
In effetti i dati parlano di un aumento della consapevolezza sul lascito: nel 2023 sa cosa siano e ne ha sentito parlare l’82% degli over 50 (vs 79% nel 2022 e 73% nel 2021). Promosse le campagne informative e di sensibilizzazione: il 72% degli intervistati considera positive le comunicazioni viste sul tema, che migliorano la conoscenza e l’immagine del lascito solidale (69%) e aumentano la propensione a farlo (65%). Come ricorda Bartoli, c’è ancora da lavorare, però, in questo senso, dal momento che permane qualche pregiudizio da sfatare: si ritiene che potrebbe decidere di fare un lascito chi non ha eredi diretti (51% vs 48 nel 2022) e chi ha grandi patrimoni (43%, dato stabile). Solo il 18% degli over 50 (meno di 1 su 5) pensa che il lascito solidale possa essere fatto da chiunque.
Come ricorda Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Notariato per il sociale, “il lascito solidale è uno strumento alla portata di tutti grazie al quale è possibile lasciare una traccia di sé nel futuro, sostenendo i progetti in cui si crede e che definiscono la propria identità. Nel nostro ordinamento, che più di quello anglosassone ha a cuore la tutela dei diritti della famiglia, garantiti dalla legittima, è possibile destinare infatti, attraverso il testamento, una parte, piccola o grande che sia, della quota disponibile del patrimonio a progetti di solidarietà sociale. È un gesto semplice e non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento, senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri cari e familiari. Farlo è semplice e sicuro, ed il notaio è disponibile in ogni momento per orientare il cittadino verso la scelta più consapevole”.
Per maggiori info e per scaricare la Guida ai lasciti solidali: www.testamentosolidale.org