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Studio n. 114-2023/C Il mandato di protezione tra diritto vigente e prospettive di riforma
Autore:
Raffaele Lenzi e Costanza Michi
13/02/2025
Relativamente al c.d. “mandato di protezione”, si sollecita da più parti un intervento del legislatore che colmi quello che si avverte come un vuoto normativo ed una lacuna del nostro sistema di protezione dei soggetti fragili, sulla decisiva considerazione che tale istituto è diffusamente applicato in ambito europeo e internazionale. Ciò consentirebbe di rispondere alle sempre più frequenti istanze, provenienti dagli operatori del diritto e dalla società civile, volte all’introduzione di uno strumento che permetta di decidere con anticipo – in base alla capacità di autodeterminarsi – con quali modalità e da chi verrà amministrato il proprio patrimonio, nel caso di una sopravvenuta incapacità di intendere e di volere. Tuttavia, nonostante non vi sia ancora uno specifico referente normativo, nel nostro ordinamento non mancano figure giuridiche che possono essere piegate alle esigenze di protezione in quanto dirette alla individuazione di un soggetto al quale affidare, mediante un atto di autonomia, la tutela patrimoniale dei soggetti vulnerabili. Potremmo definirle misure di protezione alternative, integrative del sistema legale. In particolare, un uso adeguatamente regolato della tradizionale figura del mandato può consentire, come si vedrà, di costruire un efficiente sistema di protezione, pur nella consapevolezza che un intervento normativo regolatore potrebbe introdurre dei correttivi o delle integrazioni alla disciplina generale che potrebbero favorire l’adozione di tale strumento. Molto spesso anzi un esercizio di autonomia nel perseguire i suddetti obiettivi di protezione, coltivato nella prassi, può essere utile ad orientare l’intervento del legislatore e dettare una disciplina che tenga già conto delle possibili criticità emerse nella concretezza applicativa. Merita così valutare se operare orientando in senso protettivo l’applicazione della disciplina vigente, ovvero se sia più opportuno sollecitare l’introduzione di uno strumento normativo specifico, dedicato ai soggetti che intendano programmare con anticipo la futura amministrazione e gestione del patrimonio in previsione di un sopravvenuto stato di incapacità. Certamente quest’ultima soluzione trova conforto nella comparazione con altri ordinamenti, ove il mandato per la futura incapacità, pur con le dovute distinzioni, è normativamente previsto ed ha già trovato ampia regolamentazione ed attuazione. Si rifletterà, quindi, su come il sistema vigente consenta già di costruire un assetto protettivo non privo di un rilevante grado di efficienza e al contempo come l’intervento del legislatore potrebbe integrare la disciplina del mandato, modellandola sulle specifiche esigenze protettive, mediante l’introduzione di uno schema negoziale autonomo, tipizzato e soggetto a adeguata pubblicità.
Studio n.65-2024/PC La divisione endoesecutiva: l’iter procedimentale ed il ruolo degli ausiliari e dei professionisti
Autore:
Maria Ludovica Russo
05/02/2025
La finalità di questo studio consiste in una concisa analisi che ripercorre sinteticamente le fasi e gli snodi in cui si dipana il pignoramento ed in particolare il pignoramento immobiliare della quota indivisa.
Più in dettaglio, richiamandosi alle posizioni già compiutamente espresse in precedenti studi, si intende analizzare quali siano gli accorgimenti da mettere in campo nella fattispecie in oggetto dal punto di vista pratico, nonché quali verifiche siano da compiere a cura degli ausiliari del giudice, sia in via preventiva, sia nell’intero corso della procedura esecutiva del bene indiviso.
Allo stesso tempo – riportandosi anche a studi già pubblicati sul punto – questo studio vuole soffermarsi su alcuni aspetti peculiari e insidiosi che caratterizzano l’eventuale giudizio di divisione endoesecutivo, differenziandolo, da un lato, dalla vera e propria procedura esecutiva, dall’altro dal giudizio di divisione ordinario. In questo quadro, una particolare attenzione va posta alla figura del Professionista Delegato e, per quanto in questa sede maggiormente interessa, alla posizione del notaio, considerandone la natura e peculiarità delle funzioni.
Studio n. 17-2024/Taic TAIC e compravendita al rustico: riflessioni in tema di (mancata) consegna della polizza postuma
Autore:
Valeria Terracina
08/01/2025
Lo studio si propone di definire il perimetro applicativo della disciplina Taic alla compravendita al rustico, e di indagare le conseguenze della impossibilità di consegna della polizza postuma al rogito in dipendenza dello stadio costruttivo in cui versa l’immobile, sotto il profilo della comminatoria di nullità dell’atto, dell’impossibilità di adempimento, del principio di buona fede, degli obblighi delle parti e delle ricadute operative.
Studio n. 52-2024/P Il regime giuridico degli usi civici nella giurisprudenza costituzionale e nella recente legislazione nazionale e regionale
Autore:
Paolo Lazzara
31/12/2024
Il lavoro propone una ricostruzione della giurisprudenza costituzionale in materia di usi civici, in relazione ai diversi filoni che hanno riguardato le leggi regionali e la legge numero 168 del 2017. Il lavoro analizza la dicotomia pubblico privato che ha contraddistinto l’evoluzione della normativa in materia. Con l’ultimo intervento legislativo, sembra essersi chiusa la conflittualità seguita alla legge 168 del 2017, che aveva portato a importanti interventi della Corte costituzionale.
Studio n. 95-2023/P Acquisizione sanante ed istituti cc.dd. di espropriazione indiretta
Autore:
Gian Marco Antonelli
30/12/2024
Lo studio effettua una ricognizione dell’istituto dell’espropriazione per pubblica utilità, esaminando in particolare l’iter ablatorio fisiologico, dalla dichiarazione di pubblica utilità fino al decreto di esproprio, per poi soffermarsi sulle ipotesi patologiche ed in particolare sulle occupazioni illegittime ed esaminare i possibili rimedi a tali situazioni illegittime. Dunque, vengono analizzati gli istituti dell’accessione invertita e dell’occupazione usurpativa, ormai illegittimi e l’istituto, legittimo, della occupazione acquisitiva di cui all’art. 42-bis del d.p.r. n. 327/2001. Unitamente a tale istituto vengono analizzati anche gli altri istituti cosiddetti di “espropriazione indiretta” e quindi la rinuncia abdicativa della proprietà in ambito di procedimenti ablatori e l’usucapibilità di aree non espropriate. Infine si esamina la disciplina della cd. cessione bonaria o cessione volontaria di cui all’art. 45 del d.p.r. n. 327/2001 ed i negozi jure privatorum affini, compresa la transazione, dei quali vengono chiariti anche una serie di aspetti redazionali.
Studio n.116-2024/T Prime note sul d.lgs. n. 139/2024 – Modifiche alla tassazione degli atti di trasferimento di diritti edificatori
Autore:
Adriano Pischetola
20/12/2024
Studio n.115-2024/T Prime note sul d.lgs. n. 139/2024 – Modifiche alla tassazione degli atti di trasferimento di azienda a titolo oneroso
Autore:
Annarita Lomonaco e Valeria Mastroiacovo
20/12/2024
Studio n.114-2024/T Prime note sul d.lgs. n. 139/2024 – Modifiche in materia di registrazione e liquidazione di imposte di registro, di successione e donazione
Autore:
Adriano Pischetola e Annarita Lomonaco
20/12/2024