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Studio n. 4/2024M – La rappresentanza in mediazione
Autore:
Paolo Forti
05/06/2025
La mediazione, strumento di ripristino della connessione dialogica interrotta tra le persone, a fini di riconciliazione, parrebbe richiedere la necessaria presenza innanzi al mediatore di tutti i confliggenti. L’ammissibilità di sostituzione dell’interessato con un terzo richiede un’attenta e cauta valutazione. Per giungere ad un risultato proficuo, l’interprete deve tener conto delle specificità della materia, nella quale si è operata una sintesi tra lo strumento metagiuridico di ricomposizione del conflitto e la norma civilistica. In coerenza con tale impostazione, lo studio ripercorre le ragioni profonde, umane e concettuali, della mediazione, e rinviene proprio in queste la legittimità delle ipotesi di sostituzione, riconoscendo spazio, ma solo con necessari aggiustamenti, anche all’istituto giuridico della rappresentanza.
Lo studio attua poi una capillare ricerca, nella giurisprudenza anteriore alla riforma Cartabia, delle tracce, in verità copiose, di analoga consapevolezza della singolarità del fenomeno; adoperandosi anche a dimostrare come, al contrario, ogni tentativo di applicazione in mediazione, passiva e non consapevole, dei principi ordinari di diritto civile sulla rappresentanza, conduca ad aporie logiche e interpretative.
La regolamentazione dei limiti della rappresentanza da parte del legislatore della Cartabia mostra chiara consapevolezza di questo lungo percorso di sintesi tra mediazione e diritto e si pone al termine dello stesso. È così agevole pervenire ad un’interpretazione soddisfacente delle nuove norme; ivi comprese quelle sulla forma della delega, introdotte dal decreto correttivo al primo testo portato dalla riforma.
Studio n. 24-2025/C – Condominio e immobile gravato da usufrutto
Autore:
Giuseppe Musolino
04/06/2025
Studio n. 3/2024M Il primo incontro di mediazione e l’obbligo di cooperare in buona fede e lealmente
Autore:
Mario Buzio
22/05/2025
Lo studio analizza le peculiarità del primo incontro di mediazione e dell’obbligo di cooperare in buona fede e lealmente, alla luce della recente “Riforma Cartabia” (D. Lgs. 10/10/2022 n. 149 e D.M. 24/10/2023 n. 150). Ripercorre dapprima l’evoluzione normativa e le diverse interpretazioni giurisprudenziali relative al primo incontro, evidenziando come la riforma abbia inteso superare la concezione di un mero “rituale informativo” per affermare la necessità di un’attività di mediazione “effettiva” fin dall’inizio. Vengono poi esaminati gli aspetti cruciali del primo incontro, tra cui la convocazione, lo svolgimento (con una durata minima di due ore), la partecipazione personale delle parti (limitando la delega a casi giustificati e richiedendo ai rappresentanti piena conoscenza dei fatti e poteri decisionali), e l’obbligo di cooperare in buona fede e lealmente sia per le parti che per i loro avvocati. Lo studio si sofferma anche sul ruolo delle interazioni ripetute che si svolgono nel procedimento di mediazione e delle tecniche di mediazione nel facilitare il raggiungimento di un accordo e in particolare esamina la mediazione secondo la teoria dei giochi. In sintesi lo studio sottolinea come la riforma Cartabia miri a valorizzare il primo incontro di mediazione come un momento sostanziale di confronto e possibile risoluzione della controversia, promuovendo una giustizia consensuale e la ricostruzione delle relazioni tra le parti.
Studio n. 6/2023M Usucapione in mediazione: aspetti teorici e pratici
Autore:
Rubina De Stefano
20/05/2025
Il presente studio si propone di fare il punto sulla trascrizione dell’accordo di accertamento in mediazione dell’usucapione, ripercorrendo, a oltre dieci anni dall’inserimento nell’art. 2643 c.c. del n. 12-bis, le posizioni in materia della dottrina notarile e della giurisprudenza, anche con riferimento a come la giurisprudenza abbia recepito le considerazioni del notariato, nonché le pronunce delle Co.Re.Di., sia precedenti sia successive alla novella, con riferimenti, altresì, ai quesiti in materia arrivati nel corso degli ultimi anni all’Ufficio Studi del Consiglio Nazionale del Notariato.
La finalità dello studio è essenzialmente pratica nella prospettiva di individuare indicazioni operative che possano risultare utili nella redazione dell’atto del notaio che venga chiamato ad autenticare le sottoscrizioni dell’accordo di accertamento dell’usucapione raggiunto all’esito della mediazione ai fini della trascrizione.
Studio n.71-2024/PC Gli accordi di ristrutturazione dei debiti dopo il d.lgs. 136/2024
Autore:
Ennio Cavuoto
08/05/2025
Lo studio passa in rassegna le modifiche alla disciplina degli accordi di ristrutturazione dei debiti introdotte dal d.lgs. 13 settembre 2024, n. 136, terzo correttivo al codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. L’autore, dopo aver esaminato l’ambito di applicazione dell’istituto sul piano temporale, soggettivo e oggettivo, focalizza l’attenzione sul regime degli accordi ordinari e speciali, come rimaneggiato a seguito delle più recenti riforme, con peculiare riguardo ai profili procedimentali e alle principali questioni applicative (risolte o rimaste ancora aperte).
Studio n. 176-2024/P Gli insediamenti produttivi tra regole di piano, disciplina convenzionale e limiti alla circolazione
Autore:
Giuseppe Trapani
05/05/2025
Il Piano per gli Insediamenti Produttivi è uno strumento di edilizia pubblica non residenziale di tipo convenzionato a valle del quale deve essere sottoscritta una convenzione che disciplini, tra l’altro, gli oneri posti a carico del concessionario o dell’acquirente e le sanzioni per la loro inosservanza. Esso permette di regolamentare in modo razionale l’espansione degli insediamenti produttivi (siano essi di tipo industriale, artigianale, commerciale o turistico, variamente articolati tra loro), coordinando rilocalizzando le aree congestionate e facendo sviluppare aree depresse. Attraverso la cessione ai privati delle aree ablate, si attribuiscono a prezzo inferiore di quello di mercato i lotti sui quali gli insediamenti dovranno essere posti, costituendo, in tal modo, elemento propulsore delle attività produttive. L’unico divieto legale, sanzionato con la nullità in materia è disciplinato dall’art. 11 della legge 12 dicembre 2002, n. 273, dispone che i Comuni possono cedere in proprietà le aree già concesse in diritto di superficie nell’àmbito dei piani delle aree destinate a Insediamenti Produttivi, per cinque anni opera esclusivamente in tema di trasformazione. Le limitazioni alla circolazione contenute nelle convenzioni vanno ricondotte nell’ambito obbligatorio e, quindi, dell’art.1379 c.c., al pari dei meccanismi sanzionatori, seppure con particolare riguardo all’interesse pubblico.
Studio n.122-2024/T Prime note sul D.Lgs. n. 139/2024 – Modifiche in materia di tassazione del contratto preliminare
Autore:
Angelo Piscitello
24/03/2025
Il D.Lgs. 18 settembre 2024, n. 139, ha dato attuazione all’articolo 10 della “Legge delega al governo per la revisione del sistema tributario” (legge 9 agosto 2023, n. 111) che detta principi e criteri direttivi specifici per la razionalizzazione dell’imposta di registro e per altri tributi indiretti diversi dall’iva “anche mediante l’accorpamento o la soppressione di fattispecie imponibili ovvero mediante la revisione della base imponibile o della misura dell’imposta applicabile”. Nell’ambito di tale opera di razionalizzazione è stata modificata la nota all’art.10 della tariffa parte I allegata al DPR 131/86 in tema di tassazione del contratto preliminare. Nello studio sono riportati a confronto il testo di tale nota previgente e quello contenuto nella Novella entrata in vigore il 1° gennaio 2025.
Studio n.73-2024/PC Gli acquisti mortis causa del beneficiario di amministrazione di sostegno
Autore:
Paolo Cerasi (di Luigi)
20/03/2025
Il presente studio, partendo dall’inquadramento normativo e funzionale dell’istituto dell’Amministrazione di Sostegno, e tentando di tracciare una distinzione tra amministrazione di sostegno, interdizione ed inabilitazione, è finalizzato in particolare all’esame della normativa applicabile agli acquisti mortis causa da parte del beneficiario di amministrazione di sostegno, con particolare riferimento alla necessità o meno che quest’ultimo accetti l’eredità con beneficio di inventario, nonché alla eventualità che il medesimo beneficiario possa decadere dal beneficio di inventario ove non si osservi quanto disposto dalle norme previste nella Sezione II del Capo V del Libro Secondo del Codice Civile, sollevando il dubbio che possa applicarsi al beneficiario di AdS la salvezza prevista dall’art.489 c.c. per i minori, interdetti ed inabilitati, anche ove espressamente richiamata, ai sensi dell’art.411 ultimo comma c.c., nel provvedimento di nomina dell’AdS o in provvedimenti successivi, finendo poi con una casistica di possibili autorizzazioni notarili sul tema.