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La maternità surrogata: questioni giuridiche aperte – Studio n. 102-2022/A
Lo studio si pone l’obiettivo di affrontare il fenomeno della maternità surrogata, per capire quale sia la tutela giuridica a cui possono essere sottoposti i bambini nati all’estero tramite simile pratiche, che non sono consentite in Italia. A tal fine, vengono analizzate non solamente la normativa italiana e le convenzioni internazionali, ma anche, e in particolar modo, i principi affermati nelle pronunce delle corti nazionali e internazionali in materia.
Dopo un inquadramento generale della materia, ci si sofferma sulla tutela giuridica dei diversi soggetti coinvolti (madre biologica o surrogata, genitori genetici e genitori intenzionali), figure che possono coincidere o possono tutte coesistere in relazione al tipo di maternità surrogata che viene messa in atto. Viene poi trattata la possibilità di ottenere il riconoscimento giuridico in Italia dello stato di figlio, acquisito all’estero, nei confronti di uno o di entrambi i genitori intenzionali. Il riconoscimento del rapporto di filiazione riveste particolare importanza in funzione di una serie di istituti giuridici che entrano nel quotidiano dell’attività del notaio, come l’esercizio della responsabilità genitoriale, i profili successori, l’instaurazione del rapporto di parentela con gli altri membri della famiglia dei genitori e le agevolazioni fiscali previste per i trasferimenti a titolo gratuito tra parenti.
La pratica di diverse tecniche di maternità surrogata da parte di coppie di sesso diverso, di coppie dello stesso sesso o da parte di soggetti singoli e la presenza o meno di legami genetici e/o biologici del bambino con i genitori o con almeno uno di essi portano a un’analisi schematica delle principali casistiche possibili che si possono verificare nella pratica e del loro conseguente inquadramento giuridico.
Per concludere, viene effettuato un riferimento ai numerosi disegni e proposte di legge presentati in materia e alle possibili evoluzioni sulla maternità surrogata, in quanto è stata la stessa Corte Costituzionale a sollecitare un intervento del legislatore affinché siano regolati in modo organico la condizione e lo status di questi bambini nati all’estero in un contesto normativo caratterizzato dalla frammentarietà.