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CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO

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A Pordenone arriva il “Tribunale privato” per risolvere le controversie: collaborazione tra notai e avvocati per offrire ai cittadini cause rapide a costi bassi

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29/09/2015

Territoriale

Pordenone sarà una delle prima città italiane a dotarsi di un “Tribunale privato”, composto esclusivamente da professionisti: una camera arbitrale per risolvere in modo veloce, e con costi chiari sin dall’inizio, ogni tipologia di controversia e contribuire al contempo a ridurre il carico della giurisdizione ordinaria.

A dar vita a questo “giudice privato” sono stati il Consiglio Notarile di Pordenone, presieduto dal notaio Francesco Simoncini e l’Ordine degli avvocati, con a capo l’avvocato Rosanna Rovere.

Il pool di professionisti, avvocati e notai, valuteranno i singoli casi ed emetteranno lodi con valore di autentiche sentenze. I procedimenti arbitrali si svolgeranno secondo le norme previste dalla vigente legge in tema di arbitrati rituali, con rispetto dei principi del contraddittorio e di concessione dei termini per l’adeguata difesa delle parti. La camera arbitrale svolgerà la propria attività mediante procedimenti arbitrali rituali in tutte le materie compromettibili, cui le parti accedano in forza di una clausola arbitrale, di un compromesso o di convenzione di arbitrato in materia non contrattuale, o che siano delegate dall’autorità giudiziaria.

La collaborazione tra i professionisti consentirà a tutti – cittadini, società, operatori economici e pubbliche amministrazioni – di risolvere le controversie in modo celere e trasparente, con la doppia garanzia di un costo preventivato sin dalla prime fasi e di un’indipendenza totale dell’organo giudicante.

La sede della camera arbitrale è per ora ubicata in piazza Giustiniano n. 5, dove si trova già l’organismo di mediazione; le due istituzioni non vanno tuttavia confuse in quanto quest’ultimo è un organo previsto dalla legge e a cui bisogna necessariamente ricorrere prima di una causa giudiziaria, mentre l’arbitro è un giudice terzo a cui ci si rivolge volontariamente.

 

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