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CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO

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DEL NOTARIATO

Presentazione del volume “Sigilli e armi: notai e Risorgimento tra Bergamo e Brescia”

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21/11/2011

Territoriale

In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il Consiglio Notarile di Bergamo, in collaborazione con il Consiglio Notarile di Brescia, presenterà il volume "Sigilli e armi: notai e Risorgimento tra Bergamo e Brescia", a cura del Museo Storico – Fondazione Bergamo nella Storia (Sestante edizioni).

 

 

La presentazione avverrà il giorno sabato 26 novembre 2011 alle ore 10.00 a Bergamo presso la Sala Capitolare del Chiostro di San Francesco in Piazza Mercato del fieno n. 6/a.

 

Si riporta la premessa al volume redatta dal Notaio Pierluigi Fausti, Presidente del Consiglio Notarile di Bergamo:

 

"Spero di non andare troppo lontano dal vero nel riportare l’affermazione secondo cui l’ideale di una patria unita nel Risorgimento fu patrimonio soprattutto della borghesia intellettuale che, a sua volta, era una piccola fetta della società italiana dell’epoca.

Inoltre, come è documentato e accertato, alla spedizione dei Mille parteciparono numerosi patrioti lombardi e specialmente bergamaschi. Non dovrebbe quindi stupire più di tanto l’avere rintracciato nella bergamasca, e nel contiguo territorio bresciano, due notai che parteciparono alla spedizione dei Mille, un altro notaio che partecipò a quasi tutte le battaglie risorgimentali, un altro notaio ancora che fu seguace di Manin nell’insurrezione della Repubblica veneta.

Molti esponenti delle altre classi intellettuali della nostra terra, ad esempio avvocati e medici, fornirono il loro apporto alla causa unitaria: eppure che vi abbiano partecipato con tale impegno e misura anche i notai oggi può apparire sorprendente. Certamente contrasta con quel diffuso stereotipo secondo cui il notaio sarebbe un mero certificatore di fatti di cui altri sono i veri protagonisti.

Anche questo libro contribuisce a smentire la citata e diffusa visione riduttiva.

Uomini “strani” questi notai, i quali pur contagiati da “la maledie du pays dove continuano a possedere le proprietà e a mantenere stretti contatti personali e di amicizia” godono storicamente di un’influenza sociale determinante per aggregare il popolo alle istituzioni centrali.

Una categoria, quella dei notai, che continuamente parla di legalità, sicurezza e soprattutto fiducia e, allo stesso tempo, è sempre al centro delle spinte al cambiamento per assicurarne alla società civile la necessaria metabolizzazione.

Una giornalista, nel commentare recentemente l’apporto del notariato bergamasco a uno degli eventi culturali più importanti della nostra città, così si esprime: “Forse i notai, categoria professionale che ha antica dimestichezza con le faccende umane […] colgono bene il mutare della sensibilità della gente”.

Mi sembra una lettura corretta, perché la gente ha buon senso, e il buon senso, come disse qualcuno, è il fratello minore della giustizia. Giustizia che i notai frequentano nelle pratiche di tutti i giorni e, all’occasione, anche nei momenti cruciali della nostra storia."
 

 

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