18/01/2018
Territoriale
Comunicato stampa
Genova 18 gennaio 2018 – Presentate oggi a Genova, presso la Regione Liguria, le iniziative per la tutela e la prevenzione della violenza economica contro le donne, organizzate dal Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Genova e Chiavari e il Centro per non subire violenza (da Udi) – Onlus di Genova, nell’ambito del protocollo siglato il 25 novembre 2017, giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
In occasione della conferenza stampa – alla quale hanno partecipato Ilaria Cavo,Assessore regionale ligure alla Comunicazione, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Scuola e Formazione; Arianna Viscogliosi,Assessore al Personale e pari opportunità del Comune di Genova; Elisa Pescio, avvocata – Presidente del Centro per non subire violenza; oltre ai notai Ugo Bechini,Presidente del Consiglio Notarile di Genova e Chiavari e Rosaria Bono – sono stati presentati i servizi rivolti alle donne. La collaborazione si sviluppa sui fronti della consulenza notarile gratuita e della formazione ai notai sul tema della violenza economica, nel dettaglio:
– Nasce il servizio di consulenza gratuita dedicato alle donne che si rivolgono al Centro per non subire violenza. Le consulenze fornite verteranno su temi notarili quali questioni successorie, societarie, immobiliari e bancarie. Ai successivi interventi professionali notarili, se necessari, si applicheranno compensi professionali calmierati sulle condizioni economiche e sociali delle clienti.
– Il Consiglio Notarile si impegna a promuovere verso i suoi iscritti la disponibilità ad accogliere nei propri studi, con forme di regolazione del rapporto temporaneo di formazione lavoro, donne che hanno seguito un percorso in un Centro antiviolenza e che presentino profili professionali idonei all’inserimento in uno studio notarile.
Lo Sportello lavoro, finanziato tramite un progetto messo a bando di gara dal Ministero delle Pari Opportunità è attivo dal marzo 2017 nella sede del Centro per non subire violenza (da Udi) in via Cairoli, 14.
– il Centro per non subire violenza si impegna ad organizzare con cadenza annuale, workshop di formazione sui temi indicati riguarderanno: differenti tipologie di violenza ai danni di una donna (fisica, sessuale, psicologica, economica, spirituale, stalking); approfondimento sui segnali della violenza economica.
“Il notariato genovese ha avvertito come un proprio dovere, quale istituzione dello Stato e presidio di legalità diffuso capillarmente sul territorio, rispondere alla richiesta di collaborazione in questo tema.” – dichiara Ugo Bechini,Presidente del Consiglio Notarile di Genova e Chiavari. “I notai hanno peraltro nel loro quotidiano bagaglio la difesa del soggetto più debole: la dimestichezza con gli equilibri economici, specie familiari, offrono una possibilità di intercettare per tempo le situazioni anomale, frutto di violenze psicologiche, ed avviarle all’assistenza più idonea, prima che siano compiuti atti pregiudizievoli”.
Per il Centro per non subire violenza di Genova, via Cairoli, questa collaborazione è particolarmente preziosa perché in ogni storia di maltrattamento sulle donne c’è sempre il risvolto economico. L’esercizio del potere passa anche attraverso i soldi, ma è più facile per una donna riconoscere un maltrattamento fisico e psicologico che quello, più subdolo, economico.
La fotografia dei centri antiviolenza a Genova e in Italia
Nel 2016 e nel 2017, i tre centri antiviolenza di Genova hanno accolto complessivamente circa 700 donne all’anno. Il Centro per non subire violenza di via Cairoli, nell’anno 2017, ha supportato e dato consulenza a circa 300 donne e nelle “sue” strutture residenziali, sempre nel 2017, sono stati ospitate 30 persone tra donne e minori. In Italia nel 2016 i 73 Centri D.I.R.E. (Donne in rete contro la violenza) hanno accolto 21.351 donne (di cui 27% straniere).
Secondo quanto rilevato dall’Istat in tema di femminicidio, sono 6 milioni e 788mila le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno riferito di aver subito violenza fisica o sessuale. Nel 41% dei casi gli autori del crimine sono compagni o ex partner. Una donna su dieci ha dichiarato di aver subito violenza in qualche forma prima dei 16 anni e più di una donna su tre ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni. Di queste, circa il 20 % è stata ricoverata in ospedale a seguito delle ferite, il 5% ha riportato danni permanenti.
Il numero delle denunce di violenza negli ultimi anni si è ridotto del 12%. Secondo i dati raccolti dalla commissione, le violenze denunciate sono calate dalle 4.617 del 2011 alle 4.046 del 2016: sono passati dal 4.617 episodi del 2011 ai 4.046 del 2016. Sono invece aumentate del 45 % invece le denunce per stalking: nel 2011 erano 9.027, contro le 13.177 del 2016.
Secondo l’Istat si stima che, nel 2016, il 9% della forza lavoro femminile (1 milione e 403mila donne) abbia subito nel corso della loro vita lavorativa molestie o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Sono invece 1 milione e 100mila le donne che hanno dichiarato di aver subito ricatti sessuali per ottenere o mantenere il proprio posto di lavoro. Ricatti e molestie di cui gli uomini sono protagonisti nel 90% dei casi.
Nei primi 10 mesi del 2017 sono state invece 114 le donne uccise. È quanto rende noto il IV Rapporto Eures sul femminicidio in Italia. Oltre un quarto delle donne uccise in Italia nel 2016 (38 vittime, pari al 25,3%) risulta di nazionalità non italiana, con un incremento del 40,7%. L’aumento dei casi complessivamente registrato nel 2016 (più 5,6 %), è attribuibile alla sola componente straniera, mentre diminuiscono leggermente le vittime italiane (da 115 a 112, un calo del 2,6 %).
Di seguito le dichiarazioni di Ilaria Cavo, Assessore regionale ligure alla Comunicazione, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Scuola e Formazione.
“Un’iniziativa molto importante e un progetto pilota che non a caso parte da Genova e dalla Liguria e che ci auguriamo possa essere esteso a livello nazionale – commenta l’assessore alle Pari opportunità Ilaria Cavo- Il fatto che parta da qui non è casuale perché la rete ligure dei centri antiviolenza, delle istituzioni, del sostegno alla lotta contro la violenza sulle donne è a maglie molto strette e composta da soggetti particolarmente impegnati e attivi sul tema”.
“Questa iniziativa si colloca nel solco tracciato dalla nostra amministrazione di sostegno nei confronti delle donne vittime di violenza e di rafforzamento dei centri dedicati – prosegue l’assessore Cavo –. Si va dai finanziamenti per il contrasto alla tratta fino ai progetti varati nel dicembre scorso, quando la Giunta ha stanziato 900mila euro per 8 progetti di contrasto alla violenza e di sostegno per le vittime, a cui si vanno a sommare gli 80 mila destinati alla formazione del personale che può così essere maggiormente in grado di intercettare il disagio, più altri 50 mila per la sensibilizzazione e la prevenzione in ambito scolastico. Iniziative che hanno contribuito a una grande sensibilizzazione su questo dramma. Il ruolo dei notai può essere pertanto determinante non solo nella gestione delle problematiche connesse al disagio, intercettato dai centri antiviolenza, ma anche nel cogliere i casi non ancora conclamati e indirizzarli ai centri, in una dinamica bidirezionale preziosa per la rete, per far emergere il sommerso”.
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