Cosa succede agli account, alle foto, ai software o alle criptovalute che possediamo dopo la nostra morte?
È una cosa che si può decidere e di cui è bene preoccuparsi per tempo, come si farebbe con i più canonici immobili o con i conti bancari. Con l’evoluzione tecnologica infatti i confini di ciò che possiamo definire eredità si sfumano, arrivando a comprendere altro rispetto a ciò cui si è abituati a pensare. Per informare i cittadini il Consiglio Nazionale del Notariato ha redatto un decalogo, scaricabile a questo link: clicca qui.
L’eredità digitale è un insieme di risorse offline e online. Della prima categoria fanno parte i file, i software e i documenti informatici creati o acquistati dalla persona defunta, ma anche nomi a dominio associati a siti internet. Quando si parla di risorse online invece ci si riferisce a tutte quelle risorse che si vengono a creare attraverso i vari tipi di account, siano essi di posta elettronica, di social network, account di natura finanziaria, di e-commerce o di pagamento elettronico. Anche le criptovalute fanno parte dell’eredità digitale, data la loro natura di beni digitali con valore economico.
Non tutto ciò che è contenuto nei nostri dispositivi però può essere ereditato: dalla successione restano esclusi i beni piratati, i contenuti concessi in licenza per cui si paga un canone, gli account di firma elettronica e quelli di identità digitale. Neanche le password fanno parte dell’eredità digitale e affidarle a qualcuno non significa attribuire automaticamente le risorse cui esse danno accesso. Si può comunque investire una persona di fiducia del cosiddetto mandato post mortem, affidando le credenziali d’accesso con istruzioni chiare su cosa fare in caso di decesso. In alternativa si può disporre dei propri diritti e interessi digitali tramite testamento, il quale resta sempre lo strumento più idoneo per risorse con valore economico e non solo. In caso di dubbio, è bene affidarsi al notaio di fiducia con il quale si riuscirà sicuramente a trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze, reali e digitali.