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CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO

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DEL NOTARIATO

Nuovi studi del Notariato – Trasformazione di associazioni riconosciute e fondazioni – Scioglimento della comunione legale e successiva libera disponibilità delle quote da parte dei coniugi

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10/06/2020

Nazionale

Tutti i lavori approvati dal Consiglio Nazionale del Notariato sono consultabili nella sezione TROVA STUDIO. 

Trasformazione di associazioni riconosciute e fondazioni – Studio n. 78-2020/I

Lo studio affronta il tema della trasformazione di associazioni riconosciute e fondazioni alla luce del disposto dell’art. 42 bis c.c. introdotto dal decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 con il quale, nell’ambito della più generale riforma del terzo settore, il legislatore delegato ha voluto disciplinare anche le operazioni straordinarie degli enti del libro primo. Lo studio esamina in particolare il procedimento richiesto dalla nuova disciplina della trasformazione tra enti dotati di personalità giuridica iscritti nel registro delle persone giuridiche previsto dal D.P.R. 361/200 ovvero iscritti nel nuovo registro unico nazionale del terzo settore, approfondendo i momenti principali in cui tale procedimento si articola e tenendo presente che non tutte le ipotesi di trasformazione di enti del libro primo rispondono a fattispecie omogenee e, pertanto, richiedono un’applicazione differenziata della disciplina, ferma restando la continuità patrimoniale sancita dall’espresso richiamo che l’art. 42-bis c.c. fa all’art. 2498 c.c.. In particolare lo studio esamina i) le relazioni richieste per procedere alla trasformazione e la possibilità di rinunzia alle stesse nelle diverse fattispecie, ii) le maggioranze applicabili alle delibere che decidono sulla trasformazione, iii) le modalità di attribuzione delle partecipazioni per gli enti in cui ciò sia possibile ed infine iv) i meccanismi di pubblicità previsti nelle diverse ipotesi in cui gli enti coinvolti siano o meno enti del terzo settore.

Scioglimento della comunione legale e successiva libera disponibilità delle quote da parte dei coniugi – Studio n. 50-2020/C

Lo studio si occupa del problema degli effetti dello scioglimento della comunione legale tra coniugi rispetto ai beni acquistati prima della cessazione di tale regime. In particolare si fa riferimento a una recente sentenza del 2018 della Corte di Cassazione, secondo la quale i beni acquistati in vigenza della comunione legale resterebbero assoggettati alle regole proprie del previgente regime, nonostante l’intervenuta stipula di una convenzione di separazione dei beni. Dopo aver riportato le caratteristiche essenziali dei diversi regimi patrimoniali, si esamina lo stato della giurisprudenza e della dottrina circa la questione in oggetto, evidenziandosi che l’orientamento prevalente non è in linea con quanto asserito da questa recente sentenza. Si conclude con una critica all’enunciato principio dell’ultrattività della comunione legale e con l’affermazione dell’opposto principio per cui al momento del verificarsi di una causa di scioglimento del regime di comunione legale, subentra, in ordine ai beni acquistati manente communione, una situazione di comunione ordinaria, con la conseguente libera disponibilità della quota del singolo coniuge.

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